venerdì 5 giugno 2009

Le origini : storia antica e moderna

All’inizio del 1900, un Osteopata Americano Dott. W. Sutherland, durante i suoi studi sperimentali sul cranio, scoprì l’esistenza di un’attività dinamica involontaria che interessa le ossa craniche, l’osso sacro e le meningi cerebro spinali. Manualmente percepì il movimento cranico e si accorse che era interconnesso con quello dell’osso sacro e dei tessuti connettivi del corpo. Definì il movimento ritmico “ritmo respiratorio primario” e scoprì che attraverso sottili micro manipolazioni era possibile, là dove era necessario, riportare il sistema allo stato di salute originale.

Nel 1970 il Dott. J.Upledger coniò per la prima volta il termine “terapia cranio sacrale” scoprendo le relazioni tra corpo mente nella genesi delle malattie attraverso un accurato lavoro sui traumi che definì “Somato Emotional Release .

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Un’altro ricercatore di rilievo dei nostri giorni è l’Inglese D.O.Michael Kern che ha portato avanti le scoperte di Sutherland riguardanti le “maree interiori” e ideando l’approccio “Cranio Sacrale Biodinamico”.

Le “Maree interiori” sono impulsi ritmici vitali ancora più lenti e profondi dell’impulso Cranio Sacrale: la conoscenza e percezione di tale dimensione terapeutica, permette di aiutare un sistema debilitato verso reazioni che possono condurre all’ armonizzazione corpo-mente.

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